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  1. La scelta di viaggiare

Siamo nel 2013 e ci consideriamo una società avanzata e senza pregiudizi…eppure non è propriamente così.
Sono nata e cresciuta in un paesino alle porte di Roma, dove, nonostante non facessi niente di particolare venivo considerata strana o diversa… e ancora non mi spiego perché visto che non sono mai stata una ribelle all’ennesima potenza.
Forse perché da ragazzina, non adorando l’arte del “rimorchio”, mi dedicavo alle amiche e ai passatempi senza pensare che una ragazza dovesse necessariamente avere un fidanzato… o forse perché adoravo colorare in modo sgargiante i miei capelli, ma non credo che per questo io potessi essere considerata una “posseduta dal demonio”.
Eppure ero DIVERSA… perché esprimevo idee diverse.. e avevo gusti diversi.

donne in vacanza

La scelta di viaggiare *

Così quando ho deciso di iniziare a viaggiare prima da sola, poi zaino in spalla con una amica di viaggio, i miei genitori non sono rimasti stupiti e mi hanno appoggiato, ma gli altri mi hanno iniziato a guardare con un misto di ammirazione/compassione o non so’ che altro.

Non vi dico quante volte mi sono sentita dire: “ma non è sicuro!”, “ma dove è il divertimento”, “ma ti è così difficile trovare qualcuno per partire con te?”, “ma una donna sola non è il caso….”.
Allora diciamo che essendo nata e cresciuta in un ambiente propriamente emancipato, e lodando i miei genitori per avermi cresciuta così nonostante tutto, ho dovuto auto-convincermi di non fare una cosa strana, né pericolosa.

Lavorando in agenzia di viaggi in quel periodo, mi è stato facile trovare la “materia prima”, e dirmi avanti allo specchio: “se aspetti che gli altri ti possano venire dietro da un giorno all’altro per approfittare di offerte o ferie improvvise non partirai mai”.

E ragazze vi dico che una volta che si iniszia è impossibile smettere.

Io personalmente sono stata molto cauta nella partenza, ammetto di aver iniziato a viaggiare sola prenotando villaggi turistici (che potevo prendere in offerta in agenzia) e poi organizzandomi sul posto per girare, anche perché poi non ho mai avuto difficoltà a fare amicizia e unirmi a gruppi o anche uscire da sola con macchina fotografica e zaino.

Da lì al passaggio alla vacanza più free il passo è stato breve.
Una volta prese le misure ed acquisito alcuni meccanismi, o anche aver metabolizzato alcune accortezze che possono rendere il viaggio più sicuro, tutto fila liscio.

Le costrizioni psicologiche, i commenti della gente a volte sono duri da superare, ma vi assicuro che non siete strane è solo il vostro ambiente che non vi capisce… motivo in più per conoscere posti nuovi e gente nuova, e scoprire il mondo.

Ammetto di essermi sentita una donna nuova una volta capito quale era la mia strada, e ora che non sono più sola e ho vicino una persona che adora il mondo ed il viaggio come me, spero di poter condividere anche con lui le mie tappe e le mie sensazioni… zaino in spalla.

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Informazioni sull'autore

Ex agente di viaggio, lettrice compulsiva di ogni genere letterario (esclusi libri rosa), viaggiatrice seriale con la passione per penna e calamaio. Convertita al mondo 2.0 ho creato Viaggi Zaino in Spalla e ora perseguo il faticoso compito di convertire ai viaggi indipendenti e al fai da te chiunque passi per le mie pagine

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3 commenti

  1. E’ vero che parecchie volte l’ambiente ci frena, ma se una ha il carattere per imporre sè stessa viaggiare da soli, o preferire un viaggio con poche comodità piuttosto che un resort 5* non dovrebbe essere guardato come una discriminante…. o almeno ho molte amiche non italiane che la vedono una cosa tremendamente normale!!!!!! NON DOVREBBE ESSERE COSì PER TUTTE?

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