Trasferirsi all’estero ha uno strano effetto sulle esistenze di chiunque, modifica non solo abitudini e stili di vita, ma stravolge totalmente le percezioni le sensazioni. Improvvisamente non si è più proprietari di casa propria,ma ci si ritrova ad essere gli stranieri in patria d’altri.

Vivere all'estero

Quando mi sono trasferita, solo un mese fa, in una nuova capitale europea, mi sono promessa di non pubblicare un mero e scarno resoconto della mia esperienza, nonostante già  solo in un mese, avrei potuto pubblicare post su post delle mie giornate in giro per uffici e negozi.

L’altro giorno però, mentre mi trovavo in metro, il mio compagno mi ha guardata e mi ha detto “ci hai fatto caso che ormai non badiamo più al fatto che intorno a noi non parlano la nostra lingua e non ci capiamo nulla?” ho sorriso e ho pensato che aveva ragione.

Vivere all'estero

I primi giorni intorno a me sentivo un gran caos di voci incomprensibili che non decifravo nonostante mi sforzassi, e questo mi gettava un po’ nello sconforto.

Quando viaggi per una vacanza il non capire e parlare una lingua diversa è quasi piacevole, permette di isolarsi e sentire quell’irrefrenabile calore di non essere nei luoghi in cui si vive e ci si stressa normalmente.

Quando invece si vive in una città straniera come si può non comprendere? Tutti comunicano, parlano, raccontano, tu invece sei li come un pezzo di legno incapace di intendere e di volere.

E’ vero, l’inglese può aiutare, anche quando è un po’ scarno come il mio, ma non del tutto: qui la lingua è il ceco…non si può pretendere che tutti capiscano una lingua straniera solo per venirci incontro…in fin dei conti in Italia non è così.

Vivere all'estero
Una passeggiata a Praga tra sole e pensieri.

In questo periodo in cui si parla tanto di emigrazione, chiusura di frontiere, abolizione di Shengen e via dicendo, essere una emigrata ha un sapore un po’ agre.

Chi siamo noi qui in questa nazione non nostra? Se dovessi ragionare per luoghi comuni, dovrei considerarci ladri di lavoro! Eppure non è così.

Il mondo è così pieno di realtà  e territori senza recinti e muri che tutti dovrebbero poter muoversi per ricercare il meglio, ma questo è un discorso utopistico, chiunque in fin dei conti vuole proteggere casa propria.

Allora perché una italiana non dovrebbe essere guardata di traverso come uno dei tanti africani e arabi che cercano di arrivare sulle coste europee?

Vivere all'estero
Il fiume scorre lento e tranquillizza gli animi

Vago per le strade di Praga godendomi il sole del lungofiume pedonale e respiro tranquillità, ma mi viene da guardarmi intorno e chiedermi cosa penseranno loro guardando me, la straniera della porta accanto, ma per ora non posso chiederlo a nessuno…non saprei in che lingua chiederlo!

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Informazioni sull'autore

Ex agente di viaggio, lettrice compulsiva di ogni genere letterario (esclusi libri rosa), viaggiatrice seriale con la passione per penna e calamaio. Convertita al mondo 2.0 ho creato Viaggi Zaino in Spalla e ora perseguo il faticoso compito di convertire ai viaggi indipendenti e al fai da te chiunque passi per le mie pagine

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