Ho iniziato a riflettere sulla mia attività di travel blogger, su dove voglio portarla e su quale è il mondo tutto italiano dei travel blog all’interno dei quali mi vado a muovere.

Mi sono resa conto di una dura realtà: le possibilita potrebbero essere ampie, ma ben poco sviluppate.

L’opinione generica sul blogger e quella di un appassionato di viaggi che ha ben poco a che fare con uno scrittore di viaggi professionista e anche meno con un viaggiatore.

Insomma da una parte c’è il travel blogger e dal lato opposto il travel writer e al primo molto raramente è riconosciuta una professionalità che meriterebbe.

Questo purtroppo è guidato dal fatto che la qualità della scrittura è spesso bassa, non tanto perché i blogger siano sgrammaticati, ma perché si crede di dover curare poco quell’aspetto soprattutto su un blog dall’apparenza amichevole e personale.

Eppure il blog potrebbe essere un’ottima vetrina per l’appassionato di scrittura ed il blog di viaggi potrebbe esprimere un genere letterario come quello della scrittura di viaggi di tutto rispetto.

Travel Blog

Il blog dovrebbe essere la nostra firma, l’espressione del nostro stile, del nostro modo di interpretare il mondo Dovrebbe esprimere ciò che il mondo ci insegna ed essere un modo per far vivere agli altri il mondo che ancora non hanno visto.

ok…lo so… è un principio nobile che si infrange su tecniche Seo e dure leggi per la visibilità. Eppure non credete che essere ottimi scrittori sul nostro blog di viaggi significherebbe avere ottimi contenuti al contempo  utili e piacevoli da leggere adorati da Google e dal pubblico e che la visibilità in questo modo arrivi prima o poi?

Non adoro criticare gli altri e spesso critico me stessa, perché, in fin dei conti faccio parte della massa, e non essendo entrata ancora tra gli autorevoli blogger italiani, potrei essere considerata semplicemente una ROSICONA.

Eppure, senza far nomi, posso dirvi cosa sono stanca di leggere sui travel blog…in quanto utente.

I travel blog che contengono questo elementi sono, secondo me, da evitare assolutamente.

Travel blog

1-Travel blog pieni di errori grammaticali e refusi *

Si litiga con la tastiera o si dimentica la coniugazione dei verbi… mio Dio che gran fastidio.

Eppure nessuno ti obbliga a pubblicare tutto 10 minuti dopo aver scritto.

Esiste la rilettura, esistono le correzioni automatiche…esistono i dizionari per capire anche dove vanno le doppie e dove no.

Prenditi il tuo tempo, leggi correggi e poi...solo POI pubblica Condividi il Tweet

2- Travel blog pieni di “10 posti dove andare…” *

Ieri ho studiato il capitolo di un libro in cui si spiegava come costruire titoli efficaci per un blog…e indovinate… uno dei modi più adatti per accalappiare utenti e la lista dei 10 modi per, 10 cose da.. etc!

Si! E’ vero!

Dal punto di vista seo sono un’ottima via per posizionarsi, ma non se ne puo più!

Non si riesce ad inventare un modo diverso per far capire che il tuo post elenca una serie di possibilita in una città o in una località che possono essere utili?

Se scrivi su una rivista che ti chiede esplicitamente quel tipo di titolo e articolo alzo le mani, ma sul tuo blog puoi sperimentare, incuriosire in altro modo… sei il capo di te stesso e vuoi farti conoscere per essere scontato?

Anche io sono caduta in questa trappola non lo nego, ma ora mi sono proposta di cambiare strada… sarò per un po’ ancora lontana dall’olimpo dei blogger ma ci arriverò per altre vie! Mi metto l’anima in pace!

Sicuramente questo post sarebbe stato “pescato” più facilmente con il titolo “6 cose che non vorrei leggere sui travel blog“, ma ho deciso di lasciare questa espressione a Facebook e di farvi innervosire in altro modo.

3- Post su argomenti su cui non c’e praticamente nulla da dire *

A Google piaciono contenuti corposi… e ti sei messo in testa di scrivere un post “Come arrivare da Fiumicino al centro di Roma“!

Ok puoi anche farlo anche se ben poco ha a che fare con l’emozione e l’intimità che dovrebbe creare un blog, ma la spiegazione richiede ben poche parole. A tirarla lunga puoi arrivare a 200 parole non di più… perché secondo te dovrei sorbirmene 500?

500 parole su questo argomento sono tempo sprecato per te e anche per chi legge! Tanto piu che andando sul sito di Fiumicino aeroporto o sulla pagina turistica di Roma la cosa si trova spiegata in 2 o 3 righe.

Vuoi dare quell’informazione? Sinceramente ti consiglio di trovare un’altra strada… sul web troppe parole inutili non pagano per una informazione del genere presa da sola.

A mia opinione basterebbe anche una twittata o un messaggio facebook sulla tua pagina non credi?

4- Consigli su “Come guadagnare con un travel blog” *

In Italia ci si è fatta l’idea che essere travel blogger significa mollare il lavoro d’ufficio e potersi permettere di lavorare su una spiaggia tropicale…

Affermando che qualcuno lo fa… e che qualcuno riesca a vivere anche solo di un blog. La realtà e molto diversa.

Si puo guadagnare con un travel blog? Si si puo guadagnare!

Ma non aprite un blog credendo che due post e un paio di tecniche lette su post “Come guadagnare...” vi portino all’indipendenza economica.

Non c’e niente di male nello scrivere come avete trovato il modo di monetizzare, ma oggi giorno è un pullular di spiegazioni su come fare soldi che caso strano, in periodo di crisi, attirano parecchio…

Sfruttare l’ondata di disperazione per crearsi utenti attratti da moneta sonante “facile”, e che diventano blogger per modo di dire da un giorno all’altro, non è il modo migliore per rafforzare la figura dei blogger, e di noi travel blogger, ma un modo per rovinare il mercato e dare un’idea di scarsa professionalità.

Lo so e una idea che mi farà odiare da molti, ma è una idea. Tu cosa ne pensi? (accetto commenti e critiche in fondo a questa pagina)

5- Chiacchiere su posti che il blogger non ha mai visto *

  • Come non creare contenuti per un travel blog? Si prende un post su un argomento che secondo Google Trends tira e lo si rielabora in modo che passi tranquillamente al Copy Scape. Tecnica veloce, ma deprecabile e soprattutto facilmente identificabile.
  • Come si scrive di viaggi? Si MOSTRA con le parole alle persone un posto che tu hai visitato facendo rivivere sensazioni, si danno informazioni utili e precise e soprattutto si cerca di parlare di un posto cercando una chiave di lettura che gli altri non hanno ancora usato.

Quale delle due tecniche e piu facile? La prima sicuramente.

Quale delle due tecniche ti rende un travel blogger? La seconda ancora piu SICURAMENTE

Se proprio non puoi girare l’intero mondo in continuazione per avere materiale fresco, non scrivere di tutto il mondo, ma di qualcosa che conosci e che agli altri farebbe comodo conoscere.

6- Post su quanto e figo viaggiare con un pargolo appena arrivato in famiglia. *

Sono una mamma da qualche anno… da poco mamma bis, e anche io ogni tanto inserisco  consigli su come viaggiare con un bambino o qualche tragi-comica esperienza, ma il post strappalacrime su come sono contenta di aver mollato lo zaino per ritrovarmi in un villaggio turistico in Puglia NO…

Ci sono mamme-blogger fantastiche che si modificano e iniziano una nuova avventura di viaggio insegnando al pargolo cosa significa scoprire il mondo e io le adoro. Loro insegnano alle donne a non darsi limiti e che con un marsupio si può andare ovunque.

Eppure quella ondata di mamme che attirano utenti parlando del nulla forse dovrebbe regolarsi… Ci sta un bel articolo post-parto da sfogo ormonale sulla nuova vita…anche se basterebbe una twittata, ma quanti discorsi strappalacrime vogliamo inserire.

Se rischi di essere tra queste mamme-blogger ragiona su come vuoi mandare avanti il tuo blog, che nuova linea vuoi dargli, se hai bisogno prenditi una pausa (non scrivere se non hai nulla da dire).

I bimbi attirano sul blog come sui social, ma sul tuo blog dovresti essere TU ad attirare pubblico e non l’emotività scatenata dal nano di famiglia!

Conclusioni di una travel blogger *

Travel blog

Sapendo che le mamme mi assaliranno puntando alla giugulare, che altri blogger avranno un bel po’ da dire, che molti altri criticheranno molto volentieri la sottoscirtta, concludo quì la mia riflessione del lunedì sul travel blogging… spero di essere ancora viva per il prossimo appuntamento :-).

Se mi hai trovato interessante…simpatica e una super bomba del travel blogging puoi seguirmi anche su Facebook o twitter, non ti accuserò di stalking 🙂

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Informazioni sull'autore

Ex agente di viaggio, lettrice compulsiva di ogni genere letterario (esclusi libri rosa), viaggiatrice seriale con la passione per penna e calamaio. Convertita al mondo 2.0 ho creato Viaggi Zaino in Spalla e ora perseguo il faticoso compito di convertire ai viaggi indipendenti e al fai da te chiunque passi per le mie pagine

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8 commenti

    1. Grazie Erica, naturalmente è la mia opinione, ma è anche vero che questi elementi si ripetono in un sacco di blog. Sicuramente non sei una neo mamma in crisi ormonale…altrimenti avresti urlato al linciaggio :-p Spero di risentirti tra le mie pagine.

  1. Ho un blog di viaggi e per qualche mese ho avuto una rubrica che si chiamava #Sognandounviaggio, col quale sognavo letteralmente un viaggio per il mese dopo. Programmavo tutto da cima a fondo, mostravo cosa mi ispirava di quel posto e i motivi per i quali lo avrei scelto, dicevo cosa avrei voluto assaggiare e che hotel avrei prenotato. Secondo me su un blog si può parlare anche di questo, basta essere onesti e dire che non si è mai stati lì, e che quindi non si tratta di recensioni né di informazioni affidabili. Ai miei lettori è piaciuta molto l’idea. Se invece uno crea post con suggerimenti e consigli su destinazioni che vanno di moda, e poi esce fuori che non ci è mai stato, allora sì, girano i maroni pure a me.

    1. Sono assolutamente d’accordo. tu hai creato una rubrica che metteva in chiaro da subito il fine del post e che tu parlavi di un sogno e non di qualcosa di vissuto. La chiarezza e sincerità sono alla base di tutto. La mia critica era invece per chi fa finta di essere stato in un posto! Non si da niente di nuovo ad un lettore.

  2. Sul tuo punto”Chiacchiere su posti che il blogger non ha mai visto” sai quante volte becco blogger che fingono di essere a Lisbona e pubblicano foto vecchie di almeno 5 anni? 😉 heheheheh

    1. be… almeno ci sono stati… c’è chi parla di luoghi che non ha mai visto… e quello è decisamente peggio non trovi?

  3. bellissimo post Agnese, in effetti anche io avevo letto di titoli da utilizzare per posizionarsi e indicavano le classifiche… nooo, non ne posso più di 5 psoti da visitare, 8 mete da vedere, 10 luoghi etc etc … ben detto. complimenti per il blog, ben scritto e senza tante classifiche 🙂

    1. Grazie mille Anna,
      anche se ultimamente sono un po’ latitante mi sono sempre impegnata per scrivere bene in modo non troppo scadenzato dalle regole Seo anche se da queste non si può prescindere, e, devo dire, che qualche kw mi da le mie soddisfazioni… come anche i commenti come i tuoi :-).

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