Arrivo puntuale all’aeroporto di Oslo. L’ambiente è affollato, ma trasuda organizzazione. Come una vite in un granaggio perfettamente oliato ti muovi seguendo i cartelli. Con le ricerche pre-viaggio hai deciso che per arrivare in centro prenderai il treno Flytojet e allora segui quella scritta arancione che ti dovrebbe portare ai tornelli.
Eccoli metallici e luccicanti su un pavimento lucido a tal punto che mia madre proverebbe invidia, ed ecco le temute macchinette “sputa-ticket”.
Con calma ti avvii allo schermo, selezioni la lingua inglese…e via… partono una ventina di opzioni diverse, scegli e via altre opzioni… HELP!! Ma non hai tempo di pensare help! che ti arriva lei…la mitica operatrice dell’aeroporto di Oslo, in divisa impeccabile e capelli tirati a tal punto che idee e pensieri potrebbero uscire di bulbi capilliferi.
Sfoggia un mega sorriso che ti distrae tanto che non leggi il suo nome sul suo cartellino (cavolo da un anno a Praga e ho dimenticato che la gente può lavorare sorridendo!).
Operatrice: “Posso aiutarti?”
Io: “Si sto cercando di acquistare due biglietti per Oslo C…” clic, già digitato sullo schermo…
Io: “Ok posso prendere anche per il rien…” clic clic, già fatto…
Come un’idiota la guardo…”Ok era più semplice di quello che sembrava!”
L’Operatrice mi tira fuori un altro mega sorriso “Non ti preoccupare è facile solo perché io già lo conosco!”
Ok meglio infilare la carta di credito e far finta che sia stata una frase di gentile comprensione e non uno sfottò cortese… per la serie “potevi arrivarci da sola idiota, ma non te lo posso dire perché mi pagano per sorridere!”
Iniziano quì le mie 48 ore a Oslo e tutto il resto è frenesia, precisione e tante Corone.

48 ore a Oslo e le mie 5 riflessioni *

Ho prenotato Oslo pensando che fosse abbastanza piccola per non perdersi molto con due soli giorni a disposizione ed in effetti è stata una scelta azzeccata: piccola e con mezzi che permettono di arrivare ovunque con il minimo dispendio di tempo.
Le città del nord fanno tutte sempre lo stesso effetto: piace l’architettura e stupisce l’ordine e la pulizia, ma a volte non tutto è così.
Ecco allora 5 riflessioni che mi si sono insinuate dentro camminando per le strade di Oslo. Possono servire al vostro prossimo viaggio? Sì perché non saranno informazioni tecniche, ma sicuramente sono impressioni su una città che volete conoscere. Tanto vale la pena allora buttarsi.
1- Efficienza o parziale mitologia

Sia chiaro che per una che viene da Roma qualsiasi città è altamente organizzata… insomma tutte le città potrebbero guadagnarsi l’appellativo di “nordiche”.
Vivendo però da un anno a Praga mi rendo conto che ci sono profonde differenze nell’organizzazione di una città.
Oslo è sicuramente una città efficiente con le sue 6 linee di metropolitana, infinite linee di bus, tram e traghetti e filosofia nordica, ma ho trovato in essa molte più pecche che non nella cugina Copenaghen (per capire la differenza leggi il mio vecchio post Come muoversi a Copenaghen).
Tram e bus non rispettano gli orari come dicono (ragionamento diverso per il precisissimo Flytojet che collega città e aeroporto e per le 6 linee di metropolitana), i siti dei trasporti non hanno timetable aggiornatissimi (soprattutto per quanto riguarda i traghetti) nè le informazioni vengono presentate in modo impeccabile… in centro le strade in alcuni punti presentavano buche impressionanti.
Insomma caratteristiche molto normali per una città italiana, ma che non ti aspetti da una città del nord.

2- Un livello di prezzi fuori da ogni ragione
La Norvegia non è nell’Unione Europea. Si può andare con carta d’identità, ma di sicuro non si ha l’Euro…e qui ci si potrebbe anche stare.
Il problema è che tutto costa un occhio della testa. Il livello di vita e prezzi dei norvegesi è così alto da sembrarci incomprensibile.
Solo per iniziare…i biglietti del treno dall’aeroporto al centro città vengono a costare 20€ a tratta quindi abbiamo iniziato le nostre 48 ore con 80€ di spesa appena scesi dall’aereo…e senza essere usciti dall’aeroporto.
Naturalmente ci sono vie più economiche per andare in centro, ma se hai poco tempo il flytojet è la via migliore, oltre al fatto che è la parte più precisamente nordica che ho visto a Oslo (perfetto, pulito, con porte scorrevoli e schermi pubblicitari luminosi, aree per i bagagli, per genitori con passeggini e via dicendo).
Una birra 0,4cl che a Praga mi costa 1 € e a Roma 4€ a Oslo…10! Un ordine di 1 porzione di patatine più 2 birre è stato di 25 € o poco più.

Insomma trovare una via low cost a Oslo è difficile, anche se non impossibile (e vi darò tutti i consigli possibili nei prossimi giorni) e se non partite documentandovi prima potreste ritrovarvi a pagare un weekend a Oslo come una settimana al mare in Puglia…in alta stagione!
3- Le distanze sono minori di quello che sembra
Cartina in mano sembrava tutto raccolto, ma ad una certa distanza, salvo poi rendersi conto che tutto è a massimo 10 minuti a piedi. Conclusione: nella maggior parte di casi i mezzi pubblici non servono assolutamente mentre potreste usarli per raggiungere musei leggermente distanti dal centro.
Prima di fare tessere e biglietti quindi pensateci bene e organizzate il vostro itinerario.
4- 48 ore a Oslo sono più che sufficienti.
Se si parte per Oslo due sono le alternative: o si decide di spendere solo un weekend breve in città, o si punta a fermarsi più a lungo per i dintorni ed i fiordi.
Non impiegate troppi giorni in questa città: non perché non lo meriti, ma semplicemente perché più giorni di ferie vi permettono di visisitare molto altro quindi non limitatevi alle mura cittadine.
Oslo è carina, ma probabilmente il bello sono i fiordi norvegesi e quindi in molti consigliano un tour che faccia vivere un pò l’ambiente e magari arrivare anche a Bergen.
Se avete invece solo un weekend potete sfruttare le mini-crociere per il fiordo di Oslo. Ce ne sono a pagamento con itinerari di circa 2 ore oppure, nel periodo estivo, si possono sfruttare i mezzi pubblici che girano per le isole.
5- Le mamme nordiche hanno un altro passo
Cammini tra la folla che guarda una maratona, ti giri e ti passa di fianco una donna con pupo in braccio di un mese al massimo, completo da maratoneta, medaglia al petto… e non un filo di ciccia naturalmente.
Ancora non ti togli l’immagine dagli occhi che ti passa una tipa in bici seguita da due bambine sempre in bici…una di circa sei anni, l’altra di massimo 4 anni…in mezzo alla città in bici da sola. In un attimo pensi alla mamma italiana che la legherebbe su un seggiolino dopo un urlo stratosferico da ansia e panico e le parole “tu la prossima volta che andrai in bici sarai maggiorenne”.
Sì le mamme nordiche hanno una marcia in più e sono un pò più libere di mente. Forse nessuno gli dice che sono disgraziate se mandano a giocare i bambini sulla neve o se li trattano da grandi da subito o chi lo sa…
Io purtroppo sono solo una mamma italiana trapiantata in Repubblica Ceca e che cerca di fare meno figuracce possibili!
25€? Ti hanno regalto pure un servizio di 6 bicchieri da birra di cristallo?
Mi hai fatto morire sul commento su Praga, non so come resistete lì. Credo che gente più antipatica nel mondo non esista… no scusa… dopo i parigini -_-
Si Liliana io dopo lo scontrino mi aspettavo qualcosa che non avevo ordinato e invece…. ci hanno gentilmente accompagnato all’uscita. Per quanto riguarda i praghesi…punto uno i francesi sono peggio, punto due non sono antipatici. Diciamo che hanno un errato approccio al servizio al cliente, sarà un retaggio dell’epoca comunista non hanno mai dovuto servire e conquistare il cliente e ora per loro è piuttosto difficoltoso. Tra qualche anno andrà meglio sicuramente ma per ora tra il fatto che mi guardano di traverso perché mi porto il nano a cena fuori invece di metterlo a letto alle sette… e l’essere scocciati ogni volta che chiedi qualcosa… non è facile per niente!
Mi hai convinta parto 😉 consigli oltre a quelli già scritti?
Ti ho convinta nonostante i prezzi folli? wowwww 🙂
Altro consiglio? Non perdere il Vigeland Park http://www.viaggizainoinspalla.com/2016/09/23/oslo-cosa-vedere-parco-vigeland/
Si 😉 tanto io non bevo birra hahahhahahah Ho letto già il tuo post sul parco. grazie. Il giro che hai fatto sul battello, sei anche scesa? Pensavo di fare una selezione e mi farebbe comodo un consiglio. Buona giornata!
Io non sono scesa ma si poteva salire e scendere ai vari stop. Il problema è in quale mese devi andare perché alcuni giri con traghetto non sono previsti d’inverno, quindi devi ogni volta documentarti sul sito delle corse disponibili. Con il bel tempo alcune isolette sono usate come spiagge cittadine… anche se non ho idea quanto possa essere fredda l’acqua :-z
Andrò a capodanno 😉 grazie comunque mi informerò. Buona giornata