E’ la verità…ormai siamo troppi. Il mondo è un pullular di travel blogger più o meno reali, in giro per il mondo o amanti dei viaggi e della letteratura di viaggio. Allora quanto ha senso ancora scrivere di viaggi?

Quella che una volta era una “alta” espressione della letteratura, approdata in superbi esempi di romanzi di viaggio (perché una volta ogni scrittore prima o poi finiva per cimentarsi in un racconto di viaggi) oggi rischia di tramutarsi in un semplice BLA BLA BLA  di fondo fatto di tante parole pronunciate a raffica da una infinità di blog e siti di turismo.

Allora perché ogni appassionato di viaggi e di scrittura prima o poi pensa di scrivere un blog di viaggi?

Perché un hotel o una agenzia di viaggi trovano utilità nell’avere un travel blog privato?

Perché scrivere contenuti di viaggio se ce ne sono già troppi? *

Blogger

Io una risposta posso dartela tranquillamente, starà a te interpretarla e creare il tuo modo di scrivere di viaggi. Esatto…il TUO modo di scrivere di viaggi… perché quello che non serve più  ad un travel blog in quanto affollato e generico è proprio lo scrivere di viaggi utilizzato dalla massa del web.

Cosa voglio dire? Semplicemente che il mondo è vasto! E anche il modo di vedere le cose!

Lo so urlerai “Agnese hai scoperto l’acqua calda!” Allora spieghiamo meglio…

Inutile scrivere post che siano incentrati su parole chiave come “Roma”, “Milano”, “Parigi”… il web è ingombro di articoli generici che vedono una località come il nucleo del discorso…

E’ ancora meno utile scrivere di un aspetto di una località trito e ritrito… o di destinazioni viste e riviste.

Il punto è che servono PUNTI DI VISTA NUOVI, qualcosa di personale…e riconducibile ad una firma!

Sviluppa la tua Web identity di blogger *

Tu hai creato, o stai provando a creare una tua identità di blogger, di scrittore di viaggi? Se non ci hai pensato ti consiglio di farlo perché

scrivere di viaggi ancora serve, ma non serve a nulla se lo fai seguendo la massa. Condividi il Tweet

Serve perché l’emozione della scoperta di mondi sconosciuti ancora affascina… il lettore vuole vivere, con gli occhi di chi c’è stato,  la sua terra promessa. Lo vuole per decidersi a prenotare o no,  o anche solo per vivere qualcosa che non ha l’opportunità di fare.

Il sogno del viaggiare alimenta un mondo di desideri di impressionante ricchezza…il problema è che lo stiamo appiattendo.

C’è chi è morto per spiegare a tutti che la terra era rotonda, noi vogliamo tornare a vivere in un  mondo fatto di confini spigolosi oltre i quali c’è l’abisso… ed è questa  la morte della letteratura di viaggio.

La morte ed il decadimento non sono nel passaggio dal libro alla rivista o dal cartaceo al web, o ancora dal giornalista al blogger.

La morte della letteratura di viaggio sta nella decisione di imitare o seguire rigide regole piuttosto che usare la fantasia, l’immaginazione e l’invenzione.

Chi saprà trovare la sua via capirà che scrivere contenuti originali, nuovi, freschi, farà crescere la curiosità dei lettori…e quindi aumenterà il seguito del blog.

Eccoti il tuo bacino di utenza fertile e a disposizione per ogni possibile utilizzo che tu ne voglia fare (vendite di prodotti, prenotazioni, o anche solo farti valere come scrittore che muove le masse).

Come scrivere di viaggi oggi ? *

Naturalmente si tratta di un titolo un po’ “truffaldino” perché un post non può insegnarti a scrivere. Quello che quì posso fare invece è darti una piccola serie di punti che dovrebbero essere le caratteristiche principali della scrittura di viaggio… del travel blogging contemporaneo.

Intanto se vuoi approfondire il discorso della scrittura di viaggi dalle origini al web e come coniugare la scrittura travel tradizionale alle  tecniche di scrittura web potrebbe interessarti il mio corso:

Corso di scrittura per travel blogger

Ma ora continuiamo il nostro discorso… come scrivere di viaggi oggi

1- Racconta il TUO mondo travel

Racconta le tue esperienze, esprimi emozioni.

Molti criticano i travel blog perché esprimono un mondo limitato dal punto di vista del blogger a differernza degli scritti giornalistici più professionalmente distaccati, ma la forza di un travel blog sta proprio in questo.

Il lettore vuole vivere un luogo con i tuoi occhi, perché ci sei stato e quindi puoi dirgli se fa bene a voler andare anche lui, se ne vale la pena.

2- Parla di dettagli

Ormai una città attira meno di una piazza, una piazza meno di un palazzo che vi si affaccia, e quel palazzo avrà una finestra che potrebbe attrarre l’attenzione più dell’intero edificio.

Cogli sempre ciò che è nascosto, sconosciuto… una parola chiave può associarsi anche a questo piccolo aspetto di una realtà, molto più specifico e diretto a persone più interessate.

3- Inserisci filmati

In un’epoca in cui ci sono troppe parole in giro e l’immagine regna, un filmato che racconta in pochi minuti (anche meno) 3 pagine di post può essere molto apprezzato… forse è questa la nuova forma del racconto di viaggio? Forse no! Ma è comunque un modo per incuriosire i tuoi utenti.

4- Dai parola ai tuoi lettori.

Il blog è condivisione tra blogger e anche al di fuori del mondo del blogging. Vivi per condividere le tue esperienze con il mondo esterno ed è giusto che chi ti segue abbia la stessa possibilità anche non avendo le tue conoscenze tecniche. Pensa che, se vuole esprimerti attraverso le tue pagine dovresti sentirti onorato perché a quelle pagine sta riconoscendo un valore dato che a loro sta regalando le sue sensazioni di viaggio, il suo sogno appena vissuto.

Crea uno spazio in cui anche chi non ha un proprio diario di viaggio online si possa esprimere. Dai spazio a racconti ed esperienze. Avrai contenuti gratuiti e un utente appassionato che ti seguirà e condividerà anche in futuro.

Per concludere…. *

E tu quanto credi sia ancora utile scrivere di viaggi? Si può ancora emergere dalla massa quando tutti parlano della stessa cosa? Fammi conoscere la tua idea di scrittura di viaggio… di travel blogging.

 

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Informazioni sull'autore

Ex agente di viaggio, lettrice compulsiva di ogni genere letterario (esclusi libri rosa), viaggiatrice seriale con la passione per penna e calamaio. Convertita al mondo 2.0 ho creato Viaggi Zaino in Spalla e ora perseguo il faticoso compito di convertire ai viaggi indipendenti e al fai da te chiunque passi per le mie pagine

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7 commenti

  1. Ciao Agnese, un nuovo e bell’articolo che merita riflessione. Qualcuno invita ad astenersi tranne che non si abbia da scrivere qualcosa che davvero contribuisce “alla crescita del mondo”, che mi pare una posizione elitaria ed esagerata. In fondo si scrive anche un po’ per se stessi, non ho avuto comprensione dei nostri vagabondaggi estivi fin quando non ho cominciato a scrivere sul blog. Lì è come se avessero acquistato vita loro. Ma si scrive anche per creare ponti… tra spiriti affini. Ho trovato blogger e persone con cui si condividono modi di pensare e di viaggiare, indicazioni su posti meno conosciuti da visitare, nuovi modi di affrontare e vivere i propri viaggi. In fondo si scrive anche per crescere, e sono d’accordo con te che la creatività, l’uscire dal seminato, fa parte del processo di crescita come persone e come viaggiatori.

    1. Ciao Roberta, contenta di rivederti da queste parti.
      Purtroppo fare un discorso sulla scrittura dei travel blogger è complesso… già solo capire da che punto di vista impostare un discorso è complicato. Posso dare un pò di ragione a chi dice…non scrivere se non hai nulla da dire, ma anche questo va interpretato. Potrei aver da dire qualcosa che non cambia il mondo in toto, ma ha cambiato il mio… e per questo è importante…ed è questo che da un senso ad un blog visto come finestra personale sul mondo. Il punto è non scrivere se non hai nulla da dire che non sia importante per te, per il tuo punto di vista: non andare a riscrivere un 10 cose da vedere a… solo perché il calendario editoriale te lo impone e anche gli spesso asfissianti principi Seo. Il voler essere Blogger di successo a tutti i costi ha reso molti blogger copie di chi il successo l’ha già avuto, senza ragionare che se c’è qualcuno che ha già seguito una via… una persona che arriva per seconda serve a poco e poco verrà notata. Possiamo crescere con i nostri blog, far crescere con noi i nostri lettori (scusa ma non ce la faccio a chiamarli utenti), possiamo inerpicarci in sentieri inesplorati, sperimentare…e magari un giorno arriverà anche la fama… chi lo sa! Ma bisogna sempre trovare prima la propria strada!

  2. Letto ieri in treno ma dal cellulare non riuscivo a commentare.
    Secondo me il problema non è la quantità ma la qualità (lo scrivi anche tu). Tutti credono che scrivere un blog sia una “maniera facile di far soldi”. Non sanno quante ore ci sono dientro ogni singolo articolo e quanto studio da fare.
    Per me è positivo che ci siano molti blogger, la selezione poi avverrà in maniera darwiniana non temere. Bisogna scrivere per il piacere di farlo, se poi questa passione si può trasformare in professione allora meglio 😉
    Grazie ancora per queste tue pillole che mi fanno sempre riflettere.
    Buona giornata!

    1. Il web è democratico, tutti possono decidere di bloggare…naturalmente per chi noon saprà emergere ci sarà quella che giustamente chiami selezione Darwiniana. Comunque sia successo o non… si può sempre e comunque decidere di scrivere per puro piacere personale di viaggi. 🙂

  3. Ciao Agnese, ti leggo spesso ma penso sia la prima volta che ti lascio un saluto. Questo articolo mi piace molto e mi ha dato modo di riflettere sul motivo per cui io scrivo sul mio (adorato) blog di viaggi. Credo che alla fine sia per un insieme di cose: si scrive per gli altri, per dare qualcosa a chi ci legge, per condividere ciò che abbiamo imparato ma anche delle emozioni che abbiamo vissuto…ma allo stesso tempo si scrive anche per noi stessi, per dare concretezza alle nostre esperienze. Io credo che (come dici anche te) sia questa la forza dei blog di viaggi: metterci dentro noi stessi. Altrimenti esisterebbero solo guide turistiche e articoli su riviste di settore!
    Alla fine, io ci metto tanto impegno e tanta passione: spero che prima o poi il mio blog emergerà dalla massa in qualche modo…e se non lo farà, saprò di aver dedicato tanto tempo e tante energie a qualcosa che mi appassiona davvero, e andrà bene lo stesso! 🙂
    Grazie per questo spunto di riflessione 🙂

    1. Ciao mia omonima (che emozione…non è facile trovare qualcuno che si chiami come me). Mi fa piacere che tu ti sia fermata a dire la tua…e anche che un post riesca a scatenare tante riflessioni. Scriviamo in un mondo in cui i messaggi sono così tanti e indefiniti che è difficile dare un senso al tentativo di diffondere una idea e una passione attraverso la parola. Quello che può contraddistinguerci sono solo passione e serietà…che poi va a braccetto con la professionalità. Il successo è un altro paio di maniche… spesso non dipende neanche dalla bravura (almeno non quella nella scrittura). Rimango dell’idea comunque che chi sa distinguersi dalla massa ha una probabilità in più di poter arrivare sulla cresta dell’onda… poi naturalmente tutto è relativo…ed anche idee geniali finiscono nel dimenticatoio 🙂 Grazie per la tua opinione e spero di rifare presto due chiacchiere.

      1. Sono d’accordo sul fatto che il successo non dipenda solo dalla bravura, ma anche da tanti altri fattori spesso impossibili da determinare…ne è dimostrazione il fatto che alcuni blogger scrivono oggettivamente con i piedi, eppure hanno un successo enorme!
        Comunque sì, è bello e raro trovare una mia omonima 🙂
        A presto!

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