L’isola di Panarea è l’isola mondana, la giovane, la costosa e tante altre cose, ma anche la eoliana bella isola dal mare cristallino sperduta in uno degli arcipelaghi siciliani più amati.
La più bella regione d’Italia: un’ orgia inaudita di colori, di profumi, di luci, una grande goduria
(Sigmund Freud)
Panarea vita notturna: una mamma tra bimbe da discoteca. *
Prima di arrivare a Panarea quella sera d’estate avevo in mente un’isola fatta per i giovani e fuoriuscita da stupidi film anni ’80. Mi sentivo quasi a disagio nella mia gita del sabato sera con un bambino di un anno al seguito mentre le ragazzine tutte imbellettate nei vestitini aderenti e luccicosi mi guardavano.
Sbarcare la sera nel piccolo porto significa in realtà immergersi in un mondo a parte totalmente diverso da quello di Lipari da dove provenivo.
Se ti interessa leggi il mio vecchio post:
Lipari il cuore delle isole Eolie: perché scegliere di andare?
L’isola di Panarea così mi si presentò: casette bianche che si inerpicavano nella penombra dell’isola, viottoli stretti spesso illuminati solo dai lumi scintillanti dei locali, negozi dalle piccole finestre che come occhietti curiosi guardavano i turisti, strade che si aprivano improvvisamente su splendidi belvedere o terrazze di ristoranti.
Con Cigolo addormentato nel suo passeggino girammo per le stradine scattando fotografie degli ambienti soffusi, sorseggiammo il nostro fresco mohito, mangiammo la nostra pizza affacciati sul costone roccioso che si gettava nel nero mare notturno, ma soprattutto respirammo l’aria e l’atmosfera dell’eoliana Panarea, aristocratica bimba che si diverte sguazzando nel cuore del Mediterraneo.
La bellezza diurna dell’isola di Panarea *
Siete giovani alla ricerca di locali? Sì in effetti fa per voi, ma quello che di Panarea più mi rimase nel cuore non fu di certo quell’atmosfera finto-delicata, fatta di locali e vita notturna.
Bisognava girarsi di schiena e lasciar riposare gli occhi dalle luci scintillanti del sabato sera per vedere altro e lasciare quell’idea da film anni ’80, insomma servì ritornare e vederla alla luce del sole.
Panarea è la più piccola isola delle Eolie ed è anche una delle più lontane dalla terra di Sicilia… quasi un tentativo di scoraggiare la folla che vorrebbe raggiungerla.
L’isola fa parte del Parco Marino delle Eolie, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco… tra le altre cose. Nonostante la voglia di conoscerla solo dal punto di vista mondano, questa piccola isola custodisce un vero paradiso naturalistico.
Si arriva nella località di San Pietro, che è poi il centro degli arrivi e dell’offerta turistica dell’isola.
Panarea spiagge: un bagno in paradiso *
Si lascia questo centro e ci si dirige nella parte orientale dell’isola per raggiungere le sue spiagge sabbiose come Cala Junco la spiaggia ad anfiteatro che si trova vicino al villaggio di Punta Milazzese. Altra spiaggia di Lipari particolarmente apprezzata è la spiaggia della Calcara. Si tratta di una baia sul versante nord est dell’isola che si può raggiungere in 20 minuti dal centro.
Ultima spiaggia sabbiosa è quella di Cala degli Zimmari, quella che ho preferito con la sua sabbia rossastra.
Se il perimetro dell’isola non vi soddisfa, o vi ha annoiato è invece un’idea raggiungere gli isolotti di Panarea i pittoreschi Lisca Bianca, Bottaro, Lisca Nera e Dattilo. Presso l’isolotto di Lisca Bianca si trova una delle attrazioni più ricercate dell’isola… dopo i locali notturni: la Grotta degli Innamorati.
Inutile dire che le coppie fanno la fila per un bacio al suo interno… tradizione infatti dice che il bacio scambiato all’interno della grotta regalerà un’unione eterna alla coppia di innamorati.