Vi siete mai chiesti quanti elementi deve seguire un blogger per fare in modo che il proprio blog venga inserito tra i migliori blog di viaggio? Purtroppo un elemento come l’etica del blogging è poco considerato nonostante dovrebbe essere la colonna portante di un blog.
E’ un po’ che non scrivo per il “Travel Blogging Backstage“, ma preferisco trovare spunti adeguati piuttosto che proporre argomenti inutili.
Anche se in molti considerano una chiacchierata sull’etica del blogging poco più che semplice “FUFFA” vi chiedo di fermarvi a ragionare un attimo insieme a me.
Parlare di etica del travel blogging nella giungla digitale contemporanea *
L’enciclopedia Treccani definisce l’etica in questo modo:
“In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica sia dal diritto, in quanto ramo della filosofia che si occupa più specificamente della sfera delle azioni buone o cattive e non già di quelle giuridicamente permesse o proibite o di quelle politicamente più adeguate.“
Si tratta di un concetto astratto che spesso sembra andare a cozzare contro le necessità del mercato e le regole del successo.
Viviamo e lavoriamo in una giungla digitale in cui sembra vincere solo chi urla più forte o fa meglio a spallate, ma per difendersi e vincere, e anche per difendere i propri utenti, l’unico strumento che abbiamo a disposizione è quello di seguire una giusta etica del travel blogging.
In realtà, in un settore dalla spropositata concorrenza, entra nella classifica dei migliori blog di viaggio chi si impegna con costanza, chi è veramente “esperto” di ciò di cui parla, chi riesce a raccontare cosa fare, ma anche perché farlo, chi riesce a comunicare un luogo, ma riesce a farlo anche attraverso se stesso.
Insomma potete vincere se non pensate solo a “Come guadagnare con un blog”, ma anche a “Come comunicare con un blog”.
La responsabilità verso l’utente dei migliori blog di viaggio *
Nel momento in cui iniziate ad avere un pubblico diventate responsabili delle informazioni che distribuite.
Di conseguenza, in quanto travel blogger, siete responsabili di quello che scrivete e anche di quello che pubblicizzate.
Questo non significa non accogliere pubblicità o sponsorizzazioni, ma rendersi conto che la “scrematura” della pubblicità è un passo da non mettere in secondo piano.
Un travel blogger che segue un’etica non è un blogger che non vende prodotto o che non accetta pubblicità, ma quello che, prima di accettarla, la analizza e segue una propria etica. Oltre ciò continua a creare “utilità” per i propri utenti, continua a sperimentare e suggerire…
Continuate ad amare il vostro lavoro spingendolo ogni giorno un gradino più in là fregandovene degli urlatori da web, ma credendo in voi stessi con uno sguardo responsabile verso chi vi segue.