“Mangia, Prega ama” è un libro che ha conosciuto la sua fortuna grazie all’interesse di Hollywood che ha fatto conoscere la sua storia al mondo intero attraverso un film e alla faccia di Julia Roberts. L’ho letto e voglio condividere la mia opinione in modo che possiate sceglierlo se rappresenta quello che veramente cercate, perché potrebbe anche essere altro.

Ammetto che “Mangia Prega Ama” è un libro semplice e scorrevole che ho buttato giù in poco meno di una settimana, e, anche se un tempo questo non era il mio miglior sprint, oggi tra ragazzini e vita “estrema” di mamma e moglie mi sembra un punto a favore. Ma quanto realmente mi ha convinto la storia di Elizabeth Gilbert?

Una donna sembra avere tutto, ma non si sente soddisfatta e molla lavoro, casa, marito e la sua vita per intraprendere un viaggio di un anno diviso su 3 destinazioni per trovare se stessa.

Probabilmente la tematica risponde alla passione italiana tutta contemporanea dell’idea del mollare tutto e partire, magari vivendo del viaggio stesso. Il mio dubbio principale è però l’inserimento nei “libri di viaggio” considerando che si tratta di una esplorazione di sé più ancora che di una esplorazione del mondo.

Posso dire che considero il viaggio qualcosa di ben più ampio del semplice spostarsi da un luogo all’altro, ma nonostante il vagare per tre destinazioni in un anno, il territorio, la cultura ed i popoli vengono ben poco scandagliati. Insomma del viaggio il libro mi lascia l’idea, ma ben poco altro.

Probabilmente l’Italia è la nazione più percorsa in varie direzioni e, il fatto di partire da Roma con una critica all’uomo italiano piuttosto esilarante, ha fatto decollare la mia lettura con molte aspettative.

Recensione mangia prega ama
Qualche riga estratta dal libro “Mangia, prega, ama”

L’Italia viene analizzata dal punto di vista culinario, ma anche nel rapporto con le persone… e c’è tanta Roma… quindi sì,  questa prima parte mi ha attratta forse dandomi aspettative che non sono mai state soddisfatte.

L’India è stata infatti una delusione.

Mentre l’Italia ha dato una qualche forma alla parte del “Mangia”, l’India si è risolta in un “Prega” piuttosto claustrofobico che mi ha regalato ben poco di questa nazione, molto più della filosofia yoga chiusa tra le mura di un Ashram.

L’ultima parte del viaggio, non potendo essere particolarmente ricca negli spazi, limitandosi all’isola di Bali, almeno mi ha dato di nuovo qualcosa nel racconto della cultura balinese sullo sfondo dello scontato arrivo dell'”Ama” che ha però coronato quasi nella noia il tutto.

Se si vuole una lettura leggera e poco impegnativa, come quella che serviva a me nel momento in cui l’ho scelto, “Mangia, prega, ama” può essere una buona alternativa di lettura.

Se si vuole arricchire la propria libreria di libri e racconti di viaggio, probabilmente, sarebbe preferibile rivolgersi ad altro… cattiva? No, semplicemente questo romanzo non è uno dei migliori esempi del genere… mentre sarebbe perfetto inserito in una lista di romanzi femminili, o romanzi rosa… a voi comunque la parola e la lettura.

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Informazioni sull'autore

Ex agente di viaggio, lettrice compulsiva di ogni genere letterario (esclusi libri rosa), viaggiatrice seriale con la passione per penna e calamaio. Convertita al mondo 2.0 ho creato Viaggi Zaino in Spalla e ora perseguo il faticoso compito di convertire ai viaggi indipendenti e al fai da te chiunque passi per le mie pagine

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