Esperienze e consigli utili da seguire per tutte le persone che vogliono affrontare il Cammino di Santiago uno dei viaggi “zaino in spalla” più famosi al mondo
Abbiamo aspettato un po’prima di scegliere questo viaggio. Non tanto per la sua difficoltà o per dargli un connotato specificatamente “spirituale”, ma proprio per la sua programmazione.
Partiamo dal presupposto che non c’è un tempo minimo per affrontare il Cammino di Santiago, ma se si vuole fare tutto in un fiato servono all’incirca 35 giorni (arrivando fino a Finisterre) e, avendo delle ferie limitate (problema che potrebbe essere di molti), abbiamo deciso di dividerlo in due parti da percorrere in due volte durante lo stesso anno.
Erano tanti i dubbi che avevamo su l’itinerario, su cosa avremmo affrontato e su cosa sarebbe stato giusto “lasciare a casa”. Cercheremo in questo post, di darvi più consigli utili su come organizzare al meglio .
Come organizzare il Cammino di Santiago *
Una delle prima domande che ci siamo posti è stata proprio quella di decidere se cominciare dalla prima tappa del Cammino Francese, quello sicuramente più famoso, ovvero Saint Jean Pied De Port e arrivare a metà circa del percorso, oppure partire da Leon e giungere a Santiago De Compostela.
Entrambi i percorsi prevedevano 15 giorni di camminata, con una media di 26 km circa a tappa .
Come prima volta, è stato più forte l’idea di arrivare a Santiago che vivere il viaggio dal suo inizio.
Per aiutarci con gli itinerari abbiamo utilizzato la pagina dedicata al Cammino di Santiago del sito di For Walk che consigliamo per dare almeno un’occhiata generale alla città o sentieri che percorrete o per la guida da stampare dove prendere qualche utile informazione.
La cosa che ci ha sorpreso di più è che non c’è mai stata neanche una volta la possibilità di perdersi. Ogni sentiero è sempre contrassegnato dalla “freccia gialla” o dal simbolo della Compostela, facilmente visibili anche in mezzo al bosco o più semplicemente disegnate sulle case nei centri abitati .
Se proprio volessimo utilizzare una metafora: è come camminare in una grandissima campana di vetro aperta dall’alto , ci si sente sicuri e si possono ammirare le bellezza , ma si è sempre alle dipendenze del meteo .
Dove dormire lungo il Cammino di Santiago *
Se vi state ponendo il problema su dove dormire gli ostelli sono ovunque e sono anche la soluzione più economica.
Nei periodi di maggiore affluenza, nel caso peggiore in cui nessun ostello avesse posti liberi, ricordatevi che le chiese del paese sono obbligate ad ospitare i pellegrini, Ma stiamo parlando di casi rarissimi.
Anche perché negli anni, è cresciuto il numero di piccoli alberghi o B&B lungo il percorso, con prezzi abbordabilissimi che possono essere prenotati tramite le App piu’ conosciute ( booking, trivago, venere, ecc. ecc.)
Importante è sapere che non si può dormire in tenda e/o a l’aperto, ma di certo gli alloggi non mancano .
Le Credenziali, saranno il vostro passaporto da pellegrino e le troverete negli ostelli al vostro arrivo. I timbri o Sellos, che verrano applicati durante il vostro viaggio saranno la scansione del vostro percorso .
Come arrivare al Cammino di Santiago *
Ognuno avrà il volo preferito dalla città che più gli è vicina. Comunque noi, abbiamo preso un volo per Madrid da Roma Ciampino. Da lì con un Bus siamo arrivati a Leon con circa 3 ore e mezza di viaggio (direttamente dall’aeroporto).
Per il ritorno il volo è partito proprio da Santiago.
Per la nostra seconda parte di viaggio, effettuata 10 mesi dopo la prima, abbiamo preso invece un volo per Bordeaux da Roma.
Da Bordeaux siamo arrivati in Bus fino a Bayonne ( città incantevole , come tappa per una notte ). La mattina successiva, dalla stazione centrale, abbiamo preso un treno che ci ha condotti fino a Saint Jean Pied De Port, in circa un ora, e da lì cominciato il nostro cammino.
Per il ritorno da Leon ci sono molti Bus o Treni per Madrid , scalo internazionale, anche dei voli low cost .
Attrezzatura per il Cammino di Santiago *
Per l’attrezzatura dipende molto dal periodo in cui avete deciso di affrontare questo viaggio .
Vi consigliamo di mantenere lo zaino più leggero possibile. In caso di necessità tra ostelli c’è un servizio a pagamento ( 4 o 5€) che vi porta la “Mochila” alla fine della tappa che avete programmato, ma lo zaino diventa parte integrante di voi stessi durante il Cammino di Santiago.
Ho viaggiato con un zaino da 60 litri e con un peso complessivo di 9 kg e non ho mai pensato che non ce la potessi fare .
Il difficile non è capire cosa portare, ma cosa lasciare a casa, cosa non è indispensabile .
Questo sta a voi deciderlo. Sappiate comunque che ogni ostello ha il servizio di lavanderia con asciugatrice: quindi cercate di non portare il superfluo.
Un’altra cosa importante è la scelta delle scarpe, per evitare di camminare a lungo facendovi venire le vesciche.
Ognuno avrà la sua opinione in merito, ma evitate pesanti scarponi da montagna, specialmente nel periodo estivo: in proporzione si passa più su sterrati che su roccia .
Scarpe da trail o hiking vanno bene. Leggere, comode e che si asciugano subito in caso di pioggia. Noi abbiamo utilizzato le Adidas Terrex. Personalmente ho tolto la suola in dotazione e ne ho messa una in memory e nella seconda parte non ho avuto neanche un vescica ( o Ampollas). Nel caso contrario cerotti, ago e filo saranno i vostri migliori alleati .
Per i vestiti, alcuni negozi Dechatlon hanno inserito proprio un reparto per il Cammino di Santiago dove troverete quello che vi serve. Comunque cercate sempre di vestirvi a strati e con materiale tecnico traspirante e di facile asciugatura.
Conclusioni *
Ci sarebbe cosi tanto da dire e da raccontare.
Di sicuro è stato il viaggio più inteso che abbiamo fatto.
Senza filosofeggiare troppo è un’ esperienza a lento rilascio. Alcuni cambiamenti interiori arrivano a distanza di mesi. Impari a stare a contatto con la natura e a gestire il tempo come mai avresti pensato di fare.
Personalmente, già tra la prima parte e la seconda a soli 10 mesi di distanza, il nostro approccio è stato completamente diverso.
1- Ad oggi, nonostante i dubbi iniziali non consiglierei di cominciare da metà, ma proprio dal punto di partenza ed effettuare l’intero percorso in una o più volte.
Dato che il passo più difficile da compiere è proprio cominciare vi assicuriamo che la prima tappa è uno “schiaffo” alle vostre abitudini. Come tutte le cose che si superano, la prima tappa lascia uno spazio ad una sensazione di estrema gioia e soddisfazione . Ed è proprio da lì che parte l’avventura.
Per chi non ha un mese a disposizione, fate come noi, partite dall’inizio, arrivate dove potete, e poi quando avrete tempo cercherete di concluderlo. Con i vostri tempi, con la vostra forza e con la vostra testa.
2- Alcuni abitanti del posto, aprono le loro case e vi permettono di mangiare quello che hanno preparato e vi fanno lasciare un Donativo a vostra discrezione .
3- Alla domanda: è meglio farlo da soli o in coppia/compagnia? Beh , anche qui non c’è una risposta. In realtà non si è mai da soli, ci sono centinaia di pellegrini come te lungo la strada, sempre pronti a darti un saluto o un incoraggiamento.
Se sei in coppia come lo siamo stati noi, ci sarà un momento della giornata in cui ognuno combatterà le proprie battaglie da solo e l’altro potrò solo aspettare che tutto passi. Avrete modo di parlare, di ridere o di incazzarvi per una cosa andata storta, ma non esiste che da questo viaggio non torniate migliori.