Certo questo non è un momento d’oro per parlare di viaggi, ora che una malattia dal nome ormai troppo conosciuto, il Coronavirus, ha chiuso le porte a chiunque avesse voluto concedersi una vacanza, o anche sportarsi semplicemente da un luogo all’altro. Responsabilmente bisogna essere sinceri con sé stessi: viaggiare mette in pericolo noi e gli altri, meglio rimandare almeno per un po’. Il Coronavirus ci ha aperto gli occhi su molte cose, e una di queste è che davamo per scontato la libertà di viaggiare e di muoverci.

Spostarsi per piacere o per dovere non è più così all’ordine del giorno e se ti proibiscono di farlo i contraccolpi psicologici sono tanti. Sono vicina a tutti i miei amici e parenti sparsi per lo stivale, ma qui all’estero, guardata di traverso come l’italiana che potrebbe portare il virus, si vive una diversa battaglia.

Da un lato viviamo la lotta giornaliera delle news dall’Italia costretti a guardare a distanza parenti e amici, sperando non succeda nulla e senza la possibilità di poterli raggiungere in caso di necessità.

Dall’altro aspettiamo con il cuore in gola sperando che quel livello di diffusione non ci raggiunga in un paese in cui siamo gli stranieri, dove non abbiamo facilità di espressione, dove non abbiamo nessuno vicino.

Ognuno cerca il suo sprazzo di normalità vagando tra mail di scuole e di autorità. messaggi allarmanti in chat o altri che cercano di vedere tutto come tremendamente lontano… con la sicurezza che, in fondo, la verità sia nel mezzo.

La vita di tutti sembra stia diventando più social nel tentativo di recuperare un po’ di quella socialità che in realtà si sta perdendo. Si scherza un po’ tesi sul non potersi toccare, noi italiani che del contatto fisico abbiamo fatto una firma nazionale.

Si spera nell’arrivo a breve di un vaccino, sorridendo sotto sotto di essere stati (in senso di genere umano, non la sottoscritta) tanto ipocriti da additare prima di questo evento, i vaccini come il male assoluto di cui si può fare a meno! Le giornate intanto vanno avanti secondo le solite routine.

Il panico non serve, il buonsenso invece sì! Quello è l’unica salvezza e si spera sempre che tutti ne abbiano abbastanza.

Di viaggi si parlerà… per evadere e sognare, perché in fondo neanche il Coronavirus dovrebbe tarparci le ali. Prima o poi il mondo ridiventerà il nostro globo aperto, pronto ad ospitarci.

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Informazioni sull'autore

Ex agente di viaggio, lettrice compulsiva di ogni genere letterario (esclusi libri rosa), viaggiatrice seriale con la passione per penna e calamaio. Convertita al mondo 2.0 ho creato Viaggi Zaino in Spalla e ora perseguo il faticoso compito di convertire ai viaggi indipendenti e al fai da te chiunque passi per le mie pagine

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