Una seconda testimonianza sull’impatto del Coronavirus nel mondo. La parola a chi si è trasferito a ore e ore di volo dall’Europa, in Australia, ma che vede i primi segnali di cambiamento nella vita di tutti i giorni.
Dopo aver ascoltato ieri le parole di Liliana dal Portogallo ho pensato di volare ben più lontano. Al mio appello ha risposto un’altra blogger expat che vive nella lontanissima Australia, un posto che crediamo lontano da tutto, ma che invece, dopo un 2020 iniziato sotto la tragedia delle fiamme che ha lasciato con il fiato sospeso il mondo intero, ora inizia a fare i conti con il Coronavirus. Sentiamo da Claudia di Diario dal Mondo cosa succede nell’altro emisfero.
Claudia: blogger da Sidney *
Dove vivi, da quanto e quale è il tuo blog e la tua attività nel paese in cui ti trovi?
Dal 2011 chiamo l’Australia casa e da quasi 8 anni abito a Sydney con mio marito e il nostro bimbo.
Da qualche anno lavoro nell’amministrazione di Medici Senza Frontiere, e allo stesseo tempo sto finalizzando il mio dottorato di ricerca. Dal 2011 scrivo sul mio blog Diario dal Mondo della mia vita Down Under ma anche consigli per viaggiare e vivere quaggiù.
Quale è la situazione contagi da Coronavirus nel tuo paese e nella tua città?
A oggi 20 marzo in Australia ci sono 876 casi confermati di Coronavirus, di cui 382 nello stato del NSW, dove vivo. Per ora per fortuna ci sono stati solo 7 decessi collegati al virus, mentre 43 positivi hanno recuperato a pieno.
Quali sono i provvedimenti presi dalle autorità per contrastare il virus
Da oggi 20 marzo alle 21 le frontiere dell’Australia saranno chiuse a tutti gli stranieri.
Ai cittadini e residenti permanenti di ritorno dall’estero sarà ovviamente concesso rientrare nel paese, ma dovranno auto-isolarsi per 2 settimane.
Per il resto, sono stati vietati tutti gli assembramenti pubblici di oltre 100 persone in luoghi al chiuso e con un massimo di 1 persona ogni 4 metri quadrati, ma a questo divieto fanno eccezione scuole ed università, trasporti pubblici, prigioni, tribunali, supermercati, luoghi di lavoro, ristoranti, cinema, bar e qualsiasi altro luogo di intrattenimento. Il che rende il divieto assolutamente ridicolo!
Per ora sono stati cancellati alcuni grandi eventi pubblici com il Grand Premio di Melbourne, il Vivid Festival di Sydney, il Royal Easter Show di Sydney, oltre che a concerti ed eventi sportivi. Ma tutto il resto sta procedendo come al solito, anche se molte compagnie hanno incoraggiato i propri impiegati a lavorare da casa se possibile, e molti hanno abbracciato questa nuova modalità di lavoro da remoto.
Come rispondono le persone che ti circondano: c’è consapevolezza del pericolo oppure il Coronavirus viene ancora considerato cosa che riguarda altri?
Lavorando per un’organizzazione medica come MSF, nel mio immediato c’e’ molta consapevolezza del pericolo del Coronavirus.
Da oggi infatti l’intera organizzazione ha chiuso la sede di Sydney, per garantire alla maggior parte dei propri impiegati (tranne al mio dipartimento e a qualche altra figura chiave) la possibilita’ di lavorare nella sicurezza della propria casa.
Per quanto riguarda la comunita’ expat italiana, ovviamente c’è molta consapevolezza e apprensione per questo virus così subdolo, di cui osserviamo gli effetti da settimane sui nostri cari in Italia.
Per il resto, il governo australiano si sta dimostrando davvero inetto davanti a questa pandemia e le misure prese finora non sono assolutamente sufficienti a contrastare la sua avanzata.
Come vivi la situazione italiana? (Spero che la tua famiglia non sia in zone ad alto rischio)
Purtroppo la mia famiglia e tutti i miei affetti sono a Milano e dintorni, proprio in una delle zone più colpite in Italia. Sono tutti in isolamento e, con bimbi piccoli in casa, la vita di tutti I giorni non è sempre facile.
Per di più ho parenti stretti che lavorano in ospedale e quello che ci riportano è davvero devastante.
Mai come ora bisogna apprezzare il personale medico che sta sacrificando la propria salute fisica e mentale per aiutare noi. Ovviamente vivo tutto questo con apprensione e non posso che sperare che passi il più velocemente possibile.
La tua vita sta cambiando? In che modo? La tua attività ha subito un forte rallentamento?
Per il momento non in modo significativo.
Mio marito ha cominciato a lavorare di più casa, ma io per il momento devo ancora andare in ufficio e, per fortuna, il nido di mio figlio è ancora aperto.
L’unica vera conseguenza è che i supermercati sono da settimane presi d’assalto e molti beni di prima necessità scarseggiano! Ma, guardando il lato positivo, i mezzi pubblici sono quasi vuoti e non c’è praticamente traffico in giro!
Grazie Claudia *
In bocca al lupo anche a Claudia e grazie mille per aver risposto così velocemente, e nonostante il fuso orario, alle mie domande.
Sei un/una blogger expat in giro per il mondo? Scivimi a infoviaggizainoinspalla@gmail.com e fai sentire la tua voce, racconta le tue impressioni e le tue difficoltà. Anche questo è un modo per sentirci più vicini e non chiusi tra quattro mura.