La tua vita è cambiata… o sta cambiando? Senza pensare alla fase 2, dove è realmente la tua vita? La mia si è fermata, ormai da un po’, e aspetta ansiosa di ripartire, ma come? Basta dire, il peggio è passato?
Quando si dice che “la vita può svoltare all’improvviso”… che “tutto puo cambiare”… “vivi l’oggi non sapendo cosa ti aspetterà domani”.. mi sembra di avere avanti tante frasi fatte da tenere d’occhio con vivo sospetto.
Ho sempre guardato relativamente poco al domani essendo una persona che preferisce vivere in tranquillità l’oggi. Certo non e una cosa sempre semplice, soprattutto quando “crescendo” si diventa moglie e mamma e sembra ormai necessario fare dei progetti lungo termine e declinare le proprie fantasie alle necessità comuni.
Nonostante ciò gli ultimi due anni sono stati una sorta di volo in una nube senza atmosfera.
Ho sorvolato due anni della mia vita senza quasi avere la possibilita di intervenire. Il destino ha deciso per me e, anche se in molti non possono capire, ho deciso di lasciarmi trasportare per non pensare e, probabilmente, non soffrire.
Affrontare un tumore, una chemioterapia, e tutto il resto, senza pensarci sembra impossibile, o semplicemente superficiale. Per me e stata sopravvivenza psicologica, ma questo, ve l’ho detto, non e sempre capito.
Un anno e mezzo di cure lontana dalla mia passione per il mondo e, nel momento in cui il capitolo si è chiuso, la vita sembrava riarrivarmi tra le mani, e la mia voglia di decidere un nuovo destino faceva capolino, si à scatenata l’apocalisse Coronavirus.
Ho visto Praga chiudersi e svuotarsi, ho visto gente scansarsi perche parlavo italiano… ho fatto la fila su mercati online sperando di fare la spesa, cambiato vestiti 10 volte al giorno, superato settimane in casa contemporaneamente a milioni di persone nel resto del pianeta… e ho visto queste quattro mura diventare il mio mondo.
Può sembrare paradossale, ma vivere una quarantena mondiale mi ha fatto sentire cittadina del mondo come non mi sentivo da molto. Nel bene e nel male sono unita ai familiari in un’altra nazione… e a persone non più tanto sconosciute, dall’altra parte del mondo.
Un destino comune, tragico, che mi ha fatto sentire meno sola nella solitudine affollata di questa casa.
Sicuramente quello che avete letto prima di questo periodo tra queste pagine e già storia… e probabilmente dovrò ripensarlo e riscriverlo, reinventare un nuovo blog… viaggiare non sarà lo stesso, ma in fondo neanche vivere sarà più quello che pensavo sarebbe stato.
Il mio cambio di vita era contro-tendenza… tutti vogliono liberarsi del lavoro fisso, io lo cercavo, e in un momento di cocciutagine avevo rimesso in piedi il mio curriculum e superato qua e là un paio di colloqui fino ad arrivare alle porte di alcune possibilità. Ma ecco lo “Stop”, di nuovo. Tenere a bada l’umore, l’amore per sé stessi e la vita non è cosa semplice e i sorrisi a volte si perdono nel caos giornaliero.
Questa ennesima fase della mia vita sta arrivando… non una fase due, ma una fase 2500 o forse oltre. Cosa la rende diversa dalle altre? Forse nulla, perché in fondo ho imparato: non è un tumore o un’altra tragedia a cambiarti e a farti vedere la vita in modo diverso, non è una pandemia a farti amare la tua esistenza.
Quello che ti permette la famosa svolta, che ti aiuta a passare ad un nuovo capitolo su carta bianca è nascosto dentro di noi… oltre la “testa” oltre il cuore, è difficile da trovare perché nascosto così in profondità che per arrivarci c’è bisogno di qualcosa di più di un momento in cui si dice “ok adesso basta”.
Forse semplicemente ci vuole pala e piccone, voglia di rimboccarsi le maniche e voglia di dimenticare la paura.
Senza questo ogni fase sarà solo un susseguirsi di paragrafi uguali che non ci regaleranno più nulla nel nostro romanzo di vita.
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