Paesaggi oro, ocra e rosso sangue, aria fresca e natura selvaggia, salutari camminate, distanziamento e pace dell’anima: andare in autunno in Alto Adige è qualcosa oltre il semplice foliage, ma vera magia della natura. Scopriamo insieme alcune tappe immancabili di questo territorio.
C’è chi si è ormai preparato all’idea di posare i costumi e indossare una giacca e chi invece si ostina in una strenua resistenza all’inevitabile. Ma se l’autunno spaventa molti, io ho imparato ad amarlo e a vivere la magia di quei caldi colori mutevoli giorno per giorno… a due passi dal freddo inverno.
L’autunno è una stagione che dobbiamo imparare ad apprezzare anche se, contrapposta alla primavera della rinascita, è sempre stata percepita come una stagione lugubre e di “fine”.
Negli ultimi anni però in molti parlano di foliage, un termine poco italiano per descrivere l’incanto del cambio di colore degli alberi che abbandonano il verde per votarsi al giallo, al rosso, all’ocra creando una tavolozza di colori assolutamente incantata.
Questo periodo ci ha inoltre spinto a gettarci maggiormente nella natura e una passeggiata in autunno in Alto Adige può essere un salto nel Paese delle Meraviglie.
Se ovunque l’autunno può regalare soffi di aria fresca e frusciar di foglie, in Alto Adige questo periodo suggerisce un abbandono nella natura magica di un luogo incorniciato dalle maestose vette delle Dolomiti.
Le tappe di un magico autunno in Alto Adige *
– I prati dell’Armentara
I prati dell’Armentara incantano in primavera con il verde puntinato di una infinità di fiori, ma in autunno la tipica “Roda” (“giro” in ladino) offre un tuffo in un luogo di pace senza eguali.
L’altipiano si trova nel Parco Naturale Fanes-Senes-Braies tra i 1600 e i 2000 mt di altezza, ed è assolutamente una meta da non perdere per questa fuga d’autunno in Alto Adige.
La Roda de Armentara può essere raggiunta in diversi modi, ma il preferito e più semplice è quello della seggiovia di La Crusc a San Leonardo in Badia.
Il percorso ad anello è lungo 5 km, niente di particolarmente impegnativo (dislivello di 775 mt) parte da San Leonardo in Badia, passa per Rifugi Nagler e Lee, per il Santuario di Santa Croce per i Prati dell’Armentara e il Ranch da Andrè gira per Col d’Anvì e torna a San Leonardo.
– Il Salto: l’altopiano dei larici
La bellezza dell’altopiano del Salto si pregusta già lungo la strada per arrivarci. Se infatti partite da Bolzano, il breve tratto in funivia racchiude scorci su città, montagne e valle che meritano più di un post Instagram.
L’arrivo della funivia è a 1500 mt a San Genesio, punto di partenza di un altipiano che ospita il più grande prato di larici d’Europa.
Questo immenso bosco di larici in autunno sembra catturare ogni raggio solare di fine estate tramutandolo in macchie di colore vivo e selvaggio.
I sentieri escursionistici che percorrono l’altopiano sono numerosi e quasi tutti semplici e adatti a tutti (anche in bici… visto che sto iniziando a buttarmi nel mondo delle due ruote non posso non suggerirlo). Tra quelli che vi consiglio c’è il sentiero delle leggende o quello degli Omini di pietra.
Non mancate uno stop in una tipica locanda del Sud Tirolo, una Gasthaus dove fare scorpacciata di ricette tipiche (poco dietetiche, ma “caloricamente” irresistibili).
– Lago artificiale di Vernago
In Val Senales uno specchio d’acqua artificiale creato a metà del secolo scorso è casa per i greggi transumanti a partire da settembre. Povere bestioline si trattano bene qui sulle rive del lago di Vernago, circondato, in una sorta di caldo abbracci o, da larici e distese d’erba.
A ricordo della vita nella valle rimane quel campanile di chiesa che sbuca dall’acqua all’improvviso quando il livello del lago si abbassa… curioso e quasi quasi spaventoso.
Per gli amanti dell’escursionismo si tratta di un luogo particolarmente piacevole visto che è possibile gettarsi in vari percorsi… compresa la visita al luogo del ritrovamento di Otzi l’uomo dei ghiacci (anche se questa è un’uscita un po’ più impegnativa di altre).
– Lago di Braies
Il cugino famoso che non ha bisogno di presentazioni… forse è un consiglio scontato, ma a volte se ne è sentito così tanto parlare da aver bisogno di vedere con i propri occhi quello che c’è di vero di tante dicerie.
In effetti questo luogo, in estate o inverno, primavera o autunno, regala sempre qualcosa all’animo di chi lo visita.
In più… dopo aver ammirato lo specchio d’acqua, che come un dipinto mutevole riflette le stagioni giorno dopo giorno, si può partire proprio da qui per itinerari escursionistici piuttosto apprezzati come l’Alta Via delle Dolomiti 1.
Se volete invece camminare senza impegno i 4 km del giro del lago sono adatti a tutti.
– Val di Funes
Me l’avevano presentata come una delle cose da vedere assolutamente in un autunno in Alto Adige, o in qualsiasi altra stagione, ed in effetti non ha rovinato le attese.
Nel cuore delle Dolomiti della Valle Isarco, la Val di Funes è un gioiellino di tranquillità che si sposa bene con l’idea di un turismo lento e green… insomma non si va da queste parti a cercare locali e divertimento, ma pace e contatto con la natura.
La Val di Funes è quasi “intima”, un posto straordinario che sfoggia con orgoglio la vera anima montana tipica dell’Alto Adige con montagne da sfondo e paesini che scatenano i click di ogni appassionato di fotografia (Tiso, San Pietro e Santa Maddalena ad esempio).
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