Una domanda mi viene fatta di frequente, ma si può ancora andare in viaggio in Tunisia? Tunisia e turismo sono ancora due termini che possono essere associati? Ragioniamo insieme attraverso le testimonianze di Margherita e Anna
Le vacanze in Tunisia erano tra le certezze degli italiani fino a pochi anni fa. I pacchetti turistici in all inclusive garantivano prezzi bassissimi e offerte soprattutto per famiglie che potevano così assicurarsi una vacanza quasi di lusso con due soldi.
Dopo gli attentati al Museo del Bardo e sulla spiaggia di Port El Kantaoui tutto è cambiato.
Il paradiso low cost è diventato off limits e i tanti voli charter dall’Italia si sono svuotati per poi essere, spesso, totalmente cancellati. La stessa isola di Djerba, fuori dall’alta stagione estiva, non è più raggiungibile con volo diretto, ma solo con uno scalo a Tunisi.
Tunisia turismo: quale è la reale situazione? *
Difficile a dirsi… e difficile trovare qualcuno che possa testimoniare la situazione del momento.
Sfogliando le fotografie di qualche anno fa, quando sono stata in Tunisia quattro volte tra Port El Kantaoui, Djerba e Tunisi, è difficile immaginare un paese come questo totalmente privo di italiani.
In Tunisia tutti parlavano italiano: i turisti, ma anche la gente del posto. Sembrava di trovarsi in un avamposto dello stivale in terra africana raggiungibile con meno di due ore di volo e con tempo ideale anche fuori stagione.
In realtà, come dice anche il sito della Farnesina, dopo gli attentati del 2015 non ci sono stati altri problemi legati al terrorismo nelle zone turistiche, i controlli militari sono ancora forti e sembrano riuscire a tenere a bada la situazione, ma i turisti non tornano.
I voli vengono dirottati o cancellati, le rotte delle navi da crociera cambiano per essere sostituite da tappe a Malta, Italia, Grecia o Spagna, ma il paese africano che sembrava fuori dai problemi gravi del fondamentalismo ora ha su di se una sorta di cappa mortuaria difficile da togliere.
Tunisia turismo: la testimonianza di chi c’è stato *
A distanza è difficile capire realmente quale possa essere la reale situazione di un paese dopo degli attentati terroristici. Per questo ho pensato di rivolgermi a chi c’è stato di recente.
Le ragazze che mi hanno aiutato a ricostruire la situazione sono due, e due tipi diversi sono le loro storie in Tunisia: una infatti è andata per lavoro, l’altra è stata in Tunisia per lavoro, ma ha vissuto il territorio come una turista.
La prima si chiama Margherita Vacca e ha vissuto in Tunisia l’anno scorso per lavoro nell’ambito del progetto MobNet Project, la seconda è invece Anna Pernice, blogger di Travel Fashion Tips, che è stata in Tunisia due volte con l’Ente per il Turismo Tunisino e una con il tour operator Criand.
Dalle parole di entrambe si ricava un dato: la situazione di base è tranquilla. Insomma la Tunisia ha possibilità di essere preso di mira dal terrorismo islamico come qualsiasi altro paese europeo (i fatti di Manchester di questi giorni come anche purtroppo altri eventi recenti ribadiscono questa spaventosa verità).
La parola a Margherita, la viaggiatrice per lavoro: *
– Quando sei andata e per cosa in Tunisia
M.- Sono andata per lavoro, nell’ambito di un progetto Euro-Mediterraneo che si chiama MobNet Project (nello specifico un progetto che favorisce lo scambio professionale tra imprenditori nel campo dell’artigianato. Avviene tra 4 Paesi Mediterranei: Francia, Italia, Marocco e Tunisia)
– Dove ti trovavi e dove hai preso sistemazione
M.: Ho alloggiato a Mahdia, nella regione del Sahel, sulla costa, situata nella Tunisia centro-orientale, un’area che prima degli attacchi terroristici era molto turistica.
Una volta di stanza lì ho effettuato spostamenti verso le maggiori città tunisine: Tunisi, Sfax, Sousse, Monastir, Kairouan e anche verso il Sud: Gabès Tataouine, Nefta, ecc
Alloggiavo in un appartamento condominiale molto tranquillo.
– Hai dovuto passare controlli particolari in entrata? Che documenti sono stati richiesti? Ci sono maggiori restrizioni a causa degli attacchi terroristici?
M.: Nessun controllo particolare in entrata, se non la dogana, il controllo passaporto, la dichiarazione dell’entità del viaggio (ovvero sosta turistica o per lavoro). Insomma i soliti controlli di routine che si fa in un qualsiasi aeroporto europeo di questi tempi. Hanno sicuramente rafforzato la sicurezza perché non vogliono altri attentati dato che purtroppo il turismo si era molto attenuato, soprattutto post-rivoluzione del 2011.
Hanno una grande quota di turisti russi, tedeschi e francesi, ma molte volte mi sono sentita dire che mancano tanto i turisti italiani, che prima erano tantissimi.
– Come è la situazione nelle città?
– Per arrivare è stato semplice trovare voli o oggi ci sono meno compagnie (linea o charter) che coprono la tratta?
M.: Io sono arrivata a Tunisi con Alitalia da Roma, partendo da Firenze o Bologna lo scalo è sempre d’obbligo a Roma. Altrimenti da Bologna c’è il volo diretto con Tunisair
Inoltre la Tunisia è collegata anche tramite traghetti da Genova, Civitavecchia, Salerno e Palermo.
Ovviamente il viaggio dura di più, ma se uno vuole girarsela in macchina indipendentemente è la cosa migliore, cosa questa che consiglio vivamente per la bellezza dei paesaggi, soprattutto andando a Sud verso il deserto
– Si vedono ancora molti turisti in circolazione o molte aree si sono svuotate? Le strutture turistiche stanno risentendo del post-attentati?
M.: Devo dire che andando via da Mahdia in questi giorni, ritornerò a fine luglio, ho visto con molto piacere che il turismo pian piano sta ritornando.
Per esempio ho visto turisti anglosassoni (INGLESI, AMERICANI).
– Secondo te si può ancora organizzare una vacanza in Tunisia?
M.: Il governo ha investito molto internamente, cercando di riqualificare le strutture e creare un’offerta turistica all’altezza per il mercato occidentale, ma soprattutto anche esternamente ovvero in campo internazionale promuovendo il turismo in Tunisia e facendo pubblicità ai punti forti dell’intero Paese.
E ora la parola ad Anna la turista-blogger *
Turismo Tunisia: è possibile una conclusione? *
Insomma, le parole di chi ha vissuto la Tunisia negli ultimi tempi parla di un posto tranquillo, ma purtroppo svuotato dal turismo italiano. Chi guarda dall’Italia parla invece di evitare queste zone perché prima o poi qualcosa succederà ancora.
Difficile dirlo. L’unica cosa certa è che ogni località turistica oggigiorno è un possibile obiettivo e dobbiamo decidere se vivere con la paura oppure provare a farlo normalmente.