Una serie di piccoli racconti , in tempi in cui saremo obbligati ad inventerci nuovi modi di Viaggiare. Punti di vista e consigli “Slow Travel” per chi come noi, non smette di Sognare. Oggi andiamo a visitare il monastero di Subiaco: il  Monastero San Benedetto e “Sacro Speco”.

E adesso? Cosa ci aspetta? Potremmo tornare a viaggiare presto?
Forse questa è stata una delle domande più futili che mi ha sparato la testa in un momento così delicato come quello che stiamo affrontando, per colpa del Covid-19.
Tra le altre cose, neanche l’idea di poter presto tornare a viaggiare e visitare il mondo ci ha aiutato a superare il Lockdown, perché, anche se si apriranno le porte di casa, il mondo ci sarà ancora precluso.

Chi ama viaggiare sà comunque per certo che una difficoltà, se pur oggettiva, può diventare un’opportunità.

Noi in Italia di “opportunità” nè abbiamo tantissime, magari proprio
a non più di 40 km da dove si vive.

Proveremo a raccontare il nostro punto di vista su quello che di bello abbiamo sotto agli occhi, ma spesso diamo per scontato.
Ovviamente, le nostre proposte saranno sia un consiglio per chi le volesse andare a visitare o più semplicemente un metodo di ricerca circoscritto per apprezzare di più il vostro territorio, qualsiasi esso sia.

monastero di subiaco

Scoprire la meraviglia del monastero di Subiaco *

Un bosco di alberi secolari, un Santuario, due chiese sovrapposte, grotte, un lago e volte incastonate nella Roccia, un luogo, insomma, la cui atmosfera è difficile descrivere solo a parole .
No, non è lo sfondo di un libro di J.R.R Tolkien, ma il monastero di Subiaco, omeglio Monastero di San Benedetto a Subiaco.

A non più di 60 km da Roma (come se Roma non si facesse bastare già le sue di bellezze) esiste un borgo in un contesto geografico invidiabile: tra la valle dell’Aniene e il Parco Regionale dei Monti Simbruini.

Incastonata tra le montagne c’è una delle esperienze più forti ed intense che abbiamo mai vissuto e che per tanto tempo c’era sfuggita nonostante fosse proprio dietro “casa nostra”.

Avevamo rimandato così tante volte questa “gita fuori porta”, forse per pigrizia o considerandola un po’ troppo dietro l’angolo, ma tutto ha un tempo e questo lo abbiamo capito viaggiando.

Ogni luogo sembra che vi aspetti proprio quando siete pronti per accoglierlo, e spesso un viaggio sbagliato è solo una meta presa con troppa fretta.
Decidiamo di prendere la macchina e in circa 1 ora e 30 minuti siamo lì. La strada che conduce al monastero di Subiaco taglia attraverso il meraviglioso centro storico cittadino.

Per non scrivere l’ennesimo elenco di cose da visitare, vorrei riassumere questa città come: Subiaco è uno dei più suggestivi e ben tenuti complessi neoclassici d’Italia che merita una vostra passeggiata.

Attraversata la città e salendo un po’, ci troviamo davanti all’entrata del monastero di Santa Scolastica con la sua celebre scritta “Ora et Labora” diretta espressione della filosofia di vita monastica.
Essendoci presentati in un giorno infrasettimanale, non abbiamo trovato fila così abbiamo chiesto ad una guida ( un ragazzo molto preparato e simpatico di cui adesso non ricordo il nome e quindi lo chiamerò Tom).

monastero di subiaco

La guida turistica è gratuita, però c’è la possibilità di fare un’offerta alla fine del tour di circa mezz’ora. Mi raccomando non facciamo i tirchi eh…

Tom (un nome fantastico se non fosse inventato da me) ci spiega tra cripte , patii e portici ricostruiti dopo i bombardamenti della II Guerra Mondiale come si è cercato di mantenere intatto lo stile della prima costruzione, cosa non semplice, poichè i materiali utilizzati a l’inizio del 1200 non sono di facile reperibilità.

Ma l’uomo si sa’, ha sempre avuto i sui colpi di genio, e se vi troverete a visitare questo luogo fatevelo raccontare anche voi… sarà una scoperta sorprendente.

Fra gli affreschi che decorano la struttura, ne ricordiamo uno particolarmente prezioso: il più antico ritratto esistente di San Francesco d’Assisi, pellegrino d’eccezione che raggiunse Subiaco nel 1223 al seguito del Cardinale Ugolino, futuro papa Gregorio IX.

monastero di subiaco

Terminato il nostro giro ci siamo fermati ad un negozio interno al monastero e non ci siamo rispiarmiati nello shopping acquistando ben due amari centerbe e altri infusi fatti a mano dai monaci.

Decidiamo di salire ancora per poter raggiungere arrivare al Sacro Speco prima che il sole ci lasci.
Per i più atletici c’è la possibilità di fare questo percorso a piedi, è tutta in salita e abbastanza faticoso. Noi abbiamo preso la macchina ….ehm… ma solo perchè Annalisa mi ha costretto a farlo!

monastero di subiaco

Al nostro arrivo siamo rimasti completamente rapiti dallo spettacolo che ci si è presentato. Sarebbero così tante le cose da scrivere e descrivere che non basterebbero una paio di libri per spiegare quanta storia in un solo edificio . Il Monastero si fonde con la roccia stessa da cui è sorto. Un luogo senza tempo che Francesco Petrarca ha definito (a ragione) la “Soglia del Paradiso”.
Ora se anche Petrarca mi si illumina, capirete bene che il mio più fanciullesco entusiamo nel descrivere meraviglie storiche, si tramuterebbe in uno sciapo eloquio, prolisso e poco efficace.

Quindi, per chi non potesse visitarlo, lasciamo alle foto allegate in questo articolo il compito di parlare per noi e per semplicità se volete avere più dettagli potete cercare sul sito ufficiale del monastero.

Gli ingressi sono tutti gratuiti e c’è da fare anche una bella scalinata, ma il panorama da lassù è davvero mozzafiato.

monastero di subiaco

Trekking verso il monastero di Subiaco *

Mentre si saliva per andare al monastero del Sacro Speco, ci si è resi conto che oltre al misticismo in questi luoghi, ci sono una rete di oltre 40 sentieri che permettono di percorrere tracciati antropico-religiosi e culturali.

Il sistema presenta itinerari a media e lunga percorrenza, adatti al trekking e/o alla mountain bike, consentendo escursioni di una giornata o camminate della durata di alcune ore. Tutto è ben segnalato e curato.
In quel preciso momento ci è montata talmente tanto la nostalgia del nostro Cammino di Santiago che abbiamo deciso di tornare in questi luoghi, appena sarà possibile, per addentrarci in qualche tappa della Via Francigena che passa proprio tra questi sentieri (una sorpresa nella sorprese).

Conclusioni *

Un signore un giorno mi disse : “guarda che il viaggio non è per forza andare o scappare da qualche altra parte. Il viaggio il più delle volte è solo Movimento
queste parole nè ho hanno fatto un solco indelebile nella mia mente, lasciandomi l’idea che sè per un motivo qualsiasi non saremmo potuti partire, avremmo dovuto inventare noi il “posto da raggiungere”.

Abbiamo viaggiato abbastanza per poter dire che vicino casa nostra c’era uno dei posti più incredibili che abbiamo mai visto. Il consiglio che vi possiamo dare è di non fermarvi, di continuare a cercare ed esseri curiosi .
E se questo è stato l’anno del Lockdown, nel quale tutti siamo stati costretti a rivedere le nostre priorità (tutto pensavamo fuorché una pandemia globale) dobbiamo considerare che abbiamo uno dei paesi più belli al mondo da visitare a nostra disposizione.

#iorestoinitalia …. anche perché lo dobbiamo fare per forza…!

Al prossimo
K&A

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